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Francavilla di Sicilia, una mostra racconta la “Sacra Rappresentazione” della Passione di Cristo

È stata inaugurata presso l’Aula consiliare del Comune di Francavilla di Sicilia, un’interessante mostra storico fotografica che ha per titolo “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”, un evento organizzato dall’associazione “A PASSIONI”, costituitasi recentemente per iniziativa di un gruppo di cittadini e che darà vita il prossimo 2 aprile, alle ore 17,00 (Domenica delle Palme), a distanza di quattro anni dall’ultima edizione e dopo lo stop imposto dall’emergenza pandemica, alla rievocazione della Passione di Cristo, in collaborazione con la Pro Loco, la sezione locale della FIDAPA, e con il patrocinio del Comune di Francavilla di Sicilia e della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo.

Si tratta di una mostra articolata in più parti, che offre al visitatore un viaggio nella tradizione religiosa popolare francavillese, in particolare nella storia della Sacra Rappresentazione” del Venerdì Santo che, secondo la storiografia locale, venne realizzata per la prima volta nella cittadina dell’Alcantara nel 1790 da padre Silvestro, con una sfilata composta da soli bambini che interpretavano tutti i ruoli; nel 1865 fu perfezionata da un altro sacerdote, padre Gaetano Calabrese, il quale introdusse una coreografia inedita che prevedeva l’utilizzo di diversi carri scenografici, i cosiddetti “quadri”, e una maggiore partecipazione popolare, fino a raggiungere circa cinquecento  figuranti.

In seguito (1874, 1886 e 1892), la “Sacra Rappresentazione” si svolse con intervalli di tempo irregolari, con cadenza settennale dal 1901 al 1922; la serie s’interruppe con il secondo conflitto mondiale (le ultime edizioni prima della guerra furono quelle del 1937 e 1938).

Foto risalente al 1901 della Passione di Cristo

Si dovranno attendere quasi vent’anni per assistere ad una nuova rievocazione della “Passione”, che avvenne il 19 aprile del 1957 sotto l’egida dell’Assessorato Turismo e Spettacolo Regione Sicilia e dell’Ente Provinciale per il Turismo di Messina. La sapiente regia del Comm. Carmelo Orsina ridiede slancio alla manifestazione, attirando frotte di turisti dalla vicina Taormina.

Ma fu il canto del cigno, perché dopo l’edizione del 1962 la storica processione verrà riproposta in grande stile molti anni dopo, prima nel 1985, e poi nel 1987, ad opera dell’allora sindaco Salvatore Puglisi, che seppe mobilitare attorno all’evento l’intera popolazione francavillese in uno sforzo tecnico, artistico e finanziario mai più eguagliato in seguito, e dell’Arciprete Edmondo Orazio Fallone, che assunse la direzione religiosa della secolare celebrazione, in continuità con i suoi predecessori; a quel clima di commozione generale si aggiunse il messaggio del Papa, oggi San Giovanni Paolo II, che fu fatto pervenire al parroco e al sindaco Puglisi per il tramite della Segreteria di Stato Vaticana: “Il Sommo Pontefice desidera manifestarLe vivo apprezzamento per quanto Ella ha inteso portare a Sua conoscenza e, mentre auspica che la Sacra Rappresentazione porti ad un amore più profondo al Cristo sofferente, imparte di cuore l’implorata, propiziatrice Benedizione Apostolica.”

La parte fotografica della mostra presenta un ricco “album di famiglia”: immagini di edizioni del passato provenienti dall’archivio storico comunale e collezioni di privati, che abbracciano un periodo storico compreso tra gli inizi del secolo scorso (la foto più antica porta la data del 1901), fino ad arrivare alle ultime produzioni, e in particolare al 2002, anno dell’ultima, tradizionale “Sacra Rappresentazione” del Venerdì Santo, preceduta dalle due edizioni del 1990 e del 2000.

Un’antologia di scatti in cui molti francavillesi possono riconoscersi, avendo loro stessi preso parte alle passate edizioni della raffigurazione in veste di attori sui carri mobili spinti da volontari o a piedi, circa venti scene, da Agnus Dei fino alla Crocefissione, che si dipanavano lungo le vie del paese, con annessi reparti dell’esercito romano a cavallo, come un grande set cinematografico.

Altri contenuti della rassegna sono alcuni costumi di scena, oggetti e simboli della “Passione”: la corazza di cuoio borchiata di Ponzio Pilato con accanto il bacile in cui si lavò le mani, un abito da guardia del Sinedrio, i flagelli, la corona di spine, i dadi, i chiodi, la Croce, vessilli romani e una ricostruzione della tavola dell’Ultima Cena.

Gran parte delle edizioni della “Sacra Rappresentazione” ebbero ampio risalto sulla stampa locale e nazionale dell’epoca, come mostrano i resoconti giornalistici riprodotti sui pannelli all’ingresso dell’esposizione; ecco una panoramica di titoli di quotidiani: la Gazzetta del Sud, “Giornata indimenticabile”; la Sicilia, “Nella “Sagra del Golgota” protagonista è il popolo”; Giornale di Sicilia, “La rappresentazione dei Misteri rivive nella “Oberammergau siciliana” (in Germania una analoga messa in scena si svolge all’interno di un teatro nella cittadina di Oberammergau, nell’Alta Baviera); l’Unità, “Le sofferenze antiche del mondo contadino drammaticamente espresse nella “Passione”, e nel sommario, “Grandioso successo della tradizionale “processione “ di Francavilla di Sicilia”; ancora la Gazzetta del Sud, “Quando un paese diventa teatro”. All’evento si interessò anche la Rai, che realizzò filmati e reportage.

Manifesto della Sacra Rappresentazione del 1957

Fanno parte della rassegna anche le riprese video girate nelle trascorse edizioni, i cui fotogrammi sono riprodotti sulla parete dell’aula consiliare.

Nel 2014, dopo un lungo periodo di immobilismo, la “Sacra Rappresentazione” “risorge”, ma in modo diverso; non più i silenti “quadri” in movimento, ma un susseguirsi di scene fisse o itineranti, dal forte impatto emotivo, in cui gli attori recitano, si esprimono attraverso la gestualità e le parole, ognuno interpretando come da copione il ruolo assegnato, e come sfondo il borgo antico paese.

Un mutamento non da tutti condiviso, soprattutto da coloro che videro nella nuova versione un cambio di rotta rispetto alla tradizione tramandata dal passato.

Ad ogni modo, la “Sacra Rappresentazione” in formato ridotto, ma non meno impegnativa e coinvolgente della originaria, è andata in scena già in diverse occasioni, nel 2015, 2017 e 2019; dunque, una “formula” già collaudata, che ha incontrato il favore e l’apprezzamento del pubblico francavillese e forestiero accorso sempre numeroso all’evento.

A suo favore, poi, gioca il fatto che per realizzare la tradizionale manifestazione delle origini sarebbe necessario ricostruire i sei carri scenografici (Ultima Cena, Orto di Getsemani, Sinedrio, Giuda impiccato, Gesù flagellato, Crocefissione sul Calvario), pare andati distrutti nel corso degli anni, reperire numerosi abiti di scena, armamenti e cavalleria, e infine “arruolare” un nutrito cast di attori e comparse (tredici figure di Gesù, le interpreti della Madonna, gli Apostoli, i componenti del Sinedrio e così via, per un totale di oltre quattrocento persone): una macchina organizzativa imponente, complessa e onerosa che richiederebbe mesi di preparazione, a differenza invece della “Sacra Rappresentazione” andata in scena nelle ultime edizioni, economicamente più sostenibile e proponibile annualmente, un apparato che comunque si è già messo in moto per allestire al meglio uno spettacolo teatrale che si preannuncia ricco di fascino e spiritualità.

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Luigi Lo Presti nasce a Francavilla di Sicilia il 10 settembre 1959; diplomato presso l’Istituto Tecnico Commerciale di Randazzo. La sua prima esperienza con il giornalismo risale agli anni Ottanta, quando all’età di 25 anni inizia a collaborare con il quotidiano “La Gazzetta del Sud” come corrispondente da Francavilla di Sicilia, dal 1984 al 1988, e con il settimanale “La Gazzetta Jonica”. Nel 1989 viene assunto nella Pubblica amministrazione e si trasferisce a Cuneo, in Piemonte, dove rimarrà per 20 anni. La lunga permanenza nella città subalpina non gli farà tuttavia dimenticare le proprie origini, e così nel 2008 rientra in Sicilia. Studia Scienze dell’Informazione, tecniche giornalistiche e social media presso l’Università di Messina. Attualmente, collabora anche con il Gazzettinoline di Giarre.
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