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“La dama dei gelsomini”: il nuovo romanzo di Lisa Laffi

 

Forlì, 1484. Alla morte di papa Sisto IV, Bianca Riario è soltanto una ragazzina, ma è ormai rassegnata a un ruolo di secondo piano all’ombra della madre, Caterina Sforza. Costretta ad abbandonare Roma insieme alla famiglia per ritirarsi nella residenza di Forlì, Bianca cresce accanto a Caterina, donna forte e temuta da tutti, imparando ben presto l’arte della guerra e della conquista del potere. In occasione di un viaggio alla corte di Milano, la ragazza, da sempre amante dell’arte, incontra Leonardo, che ne abbozza un ritratto segnando l’inizio di una grande amicizia, e conosce Troilo de’ Rossi, Marchese di San Secondo, che prende un posto speciale nel suo cuore.
Tornata a Forlì, Bianca viene travolta dalla complessità delle relazioni politiche che coinvolgono la sua famiglia e intuisce che qualcuno sta preparando una congiura contro di loro: unico indizio nelle sue mani, alcuni versi dal significato oscuro, ritrovati in un codice dell’Inferno di Dante. Comincia, così, una corsa contro il tempo in cui in gioco, oltre alla vita, c’è la sovranità sulla Romagna. Tra complotti e lotte per il potere, riusciranno Bianca e Caterina a tenere il controllo della Signoria anche quando ogni speranza sembra vana?
Sullo sfondo del Rinascimento con i suoi più illustri protagonisti, da Leonardo a Machiavelli, Lisa Laffi racconta la vita di due grandi donne, Caterina Sforza e Bianca Riario, che hanno lasciato il segno nella Storia. «La dama dei gelsomini» già in tutte le librerie dal 23 giugno, edito da Tre60.

Autrice di questo romanzo è Lisa Laffi, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e vive a Imola dove fa l’insegnante. È autrice teatrale e di saggi di storia. Ha pubblicato i romanzi storici “L’ultimo segreto di Botticelli” (Tre60 e TEA), “La regina senza corona” (Tre60 e TEA), giunto al secondo posto al concorso indetto da Robinson, il supplemento de La Repubblica, come migliore biografia del 2020, e “L’erborista di corte”. Ha vinto i premi “Verbania for Women”, “AlberoAndronico” e “Terra di Guido Cavani”.

Salve Lisa, come è nata la sua passione di scrivere romanzi storici?

Il mio amore per la scrittura è un sentimento nato in tempi relativamente recenti, perché quando ero una ragazzina scrivere mi terrorizzava. Avevo l’ansia del foglio bianco, mentre leggevo moltissimo. Le cose sono molto cambiate, visto che oggi faccio l’insegnante di Lettere e tento di far capire ai ragazzi che la scrittura non è un mostro che divora, ma un bellissimo mondo in cui immergersi. Io adoro tuffarmi nella storia e da anni scavo nelle vite di donne eccezionali, ma trascurate dalla storiografia tradizionale, perché penso che da molte di loro tutti noi possiamo imparare molto.

Ci vuole dire qualcosa del suo ultimo libro “La dama dei gelsomini”?

Vent’anni fa facevo la guida all’interno della Rocca Sforzesca di Imola, di cui conoscevo ogni corridoio. In quei pomeriggi mi sono spesso chiesta come dovesse essere stata la vita di Bianca Riario, l’unica femmina tra gli otto figli che Caterina Sforza ebbe nel corso della sua avventurosa vita. L’idea di scrivere l’epopea di questa donna straordinaria l’aveva data lei stessa in punto di morte quando sembra abbia detto: “Se potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo”.

Io ho preso il suo meraviglioso affresco fatto di gioie e dolori, di successi e rimpianti, in parte rovinato e lacunoso per via passare dalla storia e ho soltanto fatto il lavoro di restauratrice attenta, cioè ho cercato di colmare i buchi, mettendomi nei panni di Bianca Riario.

Caterina Sforza è uno dei personaggi femminili più singolari del Rinascimento. Non solo intrattenne rapporti con i più importanti esponenti dell’arte e della cultura della sua epoca.

Questo è solo il ritratto di una donna tenace, o c’è dell’altro?

Caterina è stata una donna eccezionale, capace di guidare degli armati e di tenere sotto scacco il Vaticano nel 1484, di riprendere il controllo della Signoria di Imola e Forlì nel 1488 dopo il colpo di Stato degli Orsi e di resistere all’avanzata di Cesare Borgia in Romagna che, alla fine, la vinse nel 1500. Seppe affascinare Niccolò Machiavelli che ne ammirava la forza e il coraggio, lo zio Ludovico il Moro, artisti e uomini di tutte le classi sociali, ma fu anche una donna passionale che ebbe tre mariti e una curiosa studiosa, capace di scrivere un’opera, gli “Experimenta”, che comprende 358 ricette che riguardano la medicina, 30 la chimica e 66 la cosmesi.

Una storia con due donne su binari trasversali?

Mi sono immaginata Bianca, tanto affascinata dall’arte e della cultura, quanto Caterina, amante della guerra e del rumore delle armi. Ma, alla fine, le vicende vissute dalle due donne hanno permesso loro di crescere, di avvicinarsi e di imparare l’una dall’altra, smussando i rispettivi difetti e acquistando forza e conoscenze. L’una bianca e l’altra nera hanno dato vita a un meraviglioso capolavoro artistico e storico e si sono riunite per uno scopo comune.

E spunta Leonardo Da Vinci con la Gioconda. Ma fu davvero Monna Lisa?

Per scrivere questo romanzo mi sono rifatta alla teoria di una nota storica dell’arte, Magdalena Soest, che sostiene che la Monna Lisa sarebbe in realtà Caterina Sforza. Porta prove storiche e somatiche. Per esempio, negli scritti di Vasari si legge che il quadro realizzato da Leonardo per Francesco del Giocondo aveva eccezionali sopracciglia e fossette. Siccome la Monna Lisa non le ha, la Soest suppone siano stati realizzati due diversi quadri. Quello che oggi è universalmente famoso sarebbe Caterina Sforza. E’ priva di gioielli perché impegnati nella controversia legale con i Medici e vestita a lutto per la morte di Giovanni. Porta come prova anche il diario di De Beatis e l’eccezionale somiglianza con il quadro “La dama dei gelsomini”.

Come si ricrea il linguaggio dei personaggi antichi?

E’ la domanda che mi sono posta otto anni fa, quando ho iniziato a scrivere romanzi storici, ponendomi come obiettivo quello di renderli accessibili a tutti, in primis ai miei studenti. A 15 anni ricordo di aver adorato “Lucrezia Borgia” della Bellonci, ma anche che tante mie compagne non avevano apprezzato quel romanzo per il linguaggio dei personaggi. Allora ho deciso di attualizzare il loro linguaggio, cosa che li rende più vicini a noi e ci fa capire ancora più compiutamente che i nostri problemi non sono dissimili a quelli che hanno affrontato loro tanti anni fa.

Quanto tempo le ha richiesto la stesura di La dama dei gelsomini, un romanzo impegnativo sia per contenuti, sia per dimensioni del testo?

Ho scritto questo libro in sei mesi nel lontano 2015. Si tratta di un tempo relativamente breve per un romanzo storico di questo tipo, ma nei vent’anni precedenti avevo fatto ricerca. Sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali e per anni ho fatto la guida all’interno della Rocca Sforzesca di Imola, quindi ho vissuto un po’ “di rendita”.

C’è un altro periodo storico in cui le piacerebbe ambientare un romanzo?

Un anno fa ho iniziato a scrivere un romanzo ambientato nel ‘700 in Francia, durante e dopo la Rivoluzione Francese. Per uno scrittore di romanzi storici, però, è enormemente difficile cambiare epoca, perché vuol dire ristudiare d capo la situazione politica, ma anche il vestiario, le abitudini alimentari, quelle igieniche-sanitarie, gli usi, i costumi e, in generale, il modo di vivere dei vari ceti sociali. Per ora ho lasciato in standby quel romanzo, ma non escludo di tornarvi in futuro perché il periodo è estremamente affascinante.

Quali progetti letterari ha per il futuro?

Nei miei romanzi storici un ruolo da protagonisti ce l’ha l’arte (la pittura ne “La dama dei gelsomini” e ne “L’ultimo segreto di Botticelli” e la scultura ne “La regina senza corona”) e questo elemento sarà protagonista anche del mio prossimo romanzo, un thriller contemporaneo che uscirà tra la primavera e l’estate del 2024 sempre grazie a Tre60 (GeMS).

Io, però, sono già tornata al mio primo amore e sto scrivendo un romanzo storico ambientato nel XV con un donna eccezionale protagonista.

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Calogero Jonathan Amato, nasce a Caltanissetta il 21 giugno 1984, è un giurista. Allievo di Salvo Andò, dove intraprende studi di sistemi giuridici comparati Aree di interesse scientifico: Rapporto fra diritti costituzionali e sistema sociale; dinamiche istituzionali e di riforma dell'ordinamento territoriale della Repubblica italiana; sistema di giustizia costituzionale e processo; evoluzione della forma di governo parlamentare e relazione fra i Poteri della Stato; riforme istituzionali e regolamentari; diritti fondamentali; Diritto Islamico; Geopolitica. Scrive Testi di canzoni Collabora dal 2021 con i giornali on line CLESSIDRA2021 e AVANTI LIVE.
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