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Il 6 Nazioni B? No, il Rugby Europe Championship

Nel precedente articolo apparso sulla Clessidra avevamo parlato a carattere generale del Torneo delle 6 Nazioni del Rugby, torneo nel quale dal 2000 partecipa anche l’Italia grazie ad un periodo d’oro nel quale l’Italia, prima di entrare nel 6 Nazioni ha sconfitto nettamente le squadre più blasonate come Irlanda, Francia e Scozia, perdendo per un nonnulla di scarto contro le altre.
Avevamo detto che in Europa, in questo periodo si disputa un altro torneo che gli anglosassoni con un po’ di snobismo chiamano 6 Nazioni B, mentre da più di dieci anni si chiama Rugby Europe
Championship e che in passato si è chiamato Coppa FIRA, e poi Coppa d’Europa.
In questo buon campionato il cui livello non è paragonabile al 6 Nazioni giocano le altre squadre europee quali la Georgia che è stata negli ultimi anni a tutti gli effetti la dominatrice del torneo e che ha a richiesto a gran voce l’ingresso nel 6 Nazioni grazie alla vittoria contro l’Italia in un test match del 2023 a Batumi e ad una vittoria a novembre 2023 sempre in trasferta con il Galles al Millenium; però il deludente risultato dei mondiali e la mancata qualificazione per il prossimo che si terrà nel 2027 in Australia, ha ridimensionato le ambizioni dei georgiani che vedono ora l’ascesa del Portogallo come una vera e propria minaccia alla sua egemonia rugbistica.
Il Portogallo autore di un mondiale ad alti livelli riuscendo a vincere a vincere una partita
entusiasmante contro le Fiji che si sono qualificate alle semifinali contro l’Inghilterra arrivando a
fare impazzire tutto il mondo che conta del rugby mondiale: pensate, i portoghesi sono stati invitati dalla Federazione dei Campioni del Mondo del Sudafrica a disputare un test match il prossimo luglio.
Anche la Spagna potrebbe dire la sua in questo torneo considerato minore da Word rugby, si è fatta fregare di recente da errori di formazione che avrebbero potuto permettere alla squadra iberica di partecipare nelle gare dello scorso mondiale. In fondo non è casuale che questo torneo stia diventando più importante rispetto al passato perché può diventare a tutti gli effetti un girone preparatorio per la qualificazione dei mondiali di rugby.
Germania e Olanda sono le squadre più giovani ma non di certo le meno volenterose per tentare di fare il salto di qualità; non dimentichiamo che la Romania è stata vincitrice più volte del torneo FIRA al punto da prevedere una ascesa ai piani alti. Belgio e Polonia potrebbero lottare per non retrocedere al Rugby Europe Trophy.
Vedremo quello che accadrà, noi saremo qui a testimoniare e fare in modo che il cosiddetto 6
Nations B rugby possa crescere e fare di tanto in tanto il Davide contro Golia .
Buon Rugby a tutti voi

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Nato a Riposto nel 1966, laureato in Filosofia a Catania nel 1991, dopo la gavetta nelle scuole legalmente riconosciute, dal 1996 accetta incarichi a tempo determinato in provincia di Sassari (Olbia, Ozieri, Alghero, Sassari) ottiene l'abilitazione all'insegnamento nel marzo 2000, e nel 2007, dopo avere lavorato per 5 anni al Liceo Classico della Maddalena, viene assunto a tempo indeterminato presso il Liceo Classico di Olbia dall'anno scolastico 2007/2008 divenendo titolare sino al 2016.Nel 2015 torna ad insegnare in Sicilia e dal 2018 ha preso la cattedra del Liceo Classico Michele Amari. Si è occupato di politica giovanissimo militando nell'arco dal 1983, nel 1990 si iscrive nel PCI, diventa membro del direttivo del PDS. Nel 2013 fonda la pagina FB Ripostesi per l'Alternativa e poi l'Angolo di Coordy diventando un opinionista locale sempre più apprezzato dai lettori per le analisi politiche locali. Ama leggere, giocare a scacchi frequentando circoli e partecipando a tornei singoli e a squadre, ascolta jazz ( dal 1991 al 2000 ha condotto un programma su Radio Eurosicilia International il cui nome è Jazztrain) e da qualche anno suona il contrabbasso.

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