Il ricordo dell’economista Ezio Tarantelli, ucciso dalle Brigate Rosse per le sue idee

Per i terroristi delle Brigate Rosse il prof. Ezio Tarantelli era un servo dello Stato borghese e del capitalismo che doveva essere giustiziato per il suo pensiero e le sue idee. Il suo omicidio venne eseguito Roma quando ancora il docente universitario ed economista non aveva compiuto 44 anni.
Tarantelli si era laureato nel 1965 presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma con correlatore fu Federico Caffè. Cominciò a frequentare l’Università di Cambridge nel Regno Unito e presso il Massachusetts Institute of Technology studiando con grandi economisti come Roberto Sollow e Franco Modigliani avviando con quest’ultimo una fervida e intensa collaborazione scientifica che si sostanziò con saggi e articoli scritti a due mani. In tutti questi anni Tarantelli perfezionò la conoscenza dei meccanismi dell’economia e dei metodi quantitativi. Negli Stati Uniti si legò sul piano sentimentale alla futura moglie Carole Beebe.
Dopo la laurea nel 1966 divenne funzionario al servizio studi della Banca d’Italia progredendo brillantemente, sino alla Direzione dal 1970 al 1973. All’inizio del percorso accademico Ezio Tarantelli svolse la sua attività di docente di economia del lavoro alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano, mentre dopo divenne assistente ordinario di Politica Economica e Finanziaria presso la facoltà di Economia e Commercio di Roma. Nel 1976 ricoprì il ruolo di professore ordinario di Politica Economica della Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze e ancora dopo fu professore ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università “La Sapienza” di Roma. Fu anche docente di econometria alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università LUISS di Roma. Nell’ambito della sua intensa attività didattica Tarantelli tenne corsi di relazioni industriali al MIT, al Dipartimento di Economia dell’Università della California e all’Istituto Universitario europeo di Firenze.

Il luogo dell’agguato
Fu uno stretto collaboratore del Segretario Generale della CISL Pierre Carniti proprio nel 1981 fondò l’Istituto di studi ed economia del lavoro, associato alla Sindaco Cisl di cui divenne Presidente. Nel frattempo dal 1981 al 1983 operò nel gruppo redazionale della rivista Laboratorio politico. Il ruolo assunto lo espose all’attenzione dei terroristi in modo pericoloso e facendolo diventare un ostacolo e nemico dell Brigate Rosse.
Il 27 marzo 1985 Tarantelli appena finita una lezione alla facoltà di Economia e Commercio dell’ Università “La Sapienza” di Roma viene raggiunto da due brigatisti che fanno fuoco nel parcheggio dell’ateneo. Le Brigate Rosse rivendicarono l’ assassinio con un documento di settanta pagine che venne lasciato sulla sua auto. In questo farneticante documento Tarantelli venne accusato di essere ideatore dell’accordo tra governo e sindacati sul taglio degli scatti di scala mobile, sistema di indicizzazione della crescita dei salari attuato in Italia nei primi anni ottanta. Questo provvedimento venne di taglio dei punti di contingenza venne adottato per frenare l’inflazione durante il Governo presieduto da Bettino Craxi e venne denominato decreto di San Valentino poiché era stato firmato il 14 febbraio del 1984. Le posizioni di Tarantelli erano ispirate all’analisi che i salari non avrebbero dovuto inseguire la crescita dei prezzi al consumo mentre il professore pensava che dovevano determinarsi a priori, in un confronto tra parti sociali e governo tenendo conto del mercato del lavoro. Pertanto le Brigate Rosse iniziarono un anno prima a controllare tutte le attività di Tarantelli e i suoi movimenti per preparare l’agguato.
I processi penali accertarono che l’omicidio fu compiuto da Antonino Fosso che venne assolto in primo grado e condannato poi all’ergastolo insieme ad un altro terrorista mai individuato.A dare inizio alle operazioni che portarono all’uccisione del professore fu Barbara Balzerani, scomparsa recentemente, in qualità di capo della colonna romana della BR e per tale motivo fu condannata a due anni di carcere per “apologia di reato”. La mitraglietta Skorpion usata per uccidere il professore per l’omicidio fu poi rinvenuta nel 1988 a Milano in un covo delle B.R. in via Dogali 11.Dagli esami balistici emerse che con quella stessa arma si era sparato contro l’ex sindaco di Firenze, Lando Conti nel 1986, e contro il senatore democristiano Roberto Ruffilli il quale venne ucciso a Forlì nel 1988Forlì. Infine l’arma era stata utilizzata per uccidere due giovani militanti missini Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, assassinati il 7 gennaio del 1978 ad Acca Larentia.

Ezio Tarantelli
In ricordo di Ezio Tarantelli sono state intitolate varie strutture universitarie ed è stato eretto un monumento a forma circolare posto nel cortile della Facoltà “La Sapienza” di Roma nel luogo dove venne assassinato. Tarantelli viene ricordato come una personalità dotata di grande moralità e tolleranza civile dedito al dialogo al confronto anche con chi non la pensava come lui. Quando venne ucciso il figlio Luca aveva 13 anni e ancora oggi si dedica a tenere in vita la memoria del padre rievocando la sua figura sul piano pubblico e privato.
A tal proposito ha realizzato un documentario e un volume, sviluppando un ricerca storiografica di ricostruzione della memoria che ha visto la convergenza di altri figli di vittime del terrorismo quali Mario Calabresi e Benedetta Tobagi.