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“I racconti della Piazza Grande” di Pasquale Almirante, com’eravamo nel piccolo mondo antico

Le storie di Pasquale Mimmo Almirante sono i racconti raccolti di una piccola comunità e dintorni con fatti antichi, eventi pittoreschi, diseppelliti, narrati e riferiti, alcuni truci e violenti, altri tragici, taluni divertenti , in parte reali e in parte frutto dell’immaginazione e riportati in auge in modo sapiente e credibile da questo brillante autore. Sono ventotto “I racconti della Piazza Grande”  di questo ultimo libro in cui il Genius loci si esalta e diviene la forza narrativa di Mimmo Almirante, figura di giornalista e da tempo scrittore, custode nella sua mente dei frammenti sparsi di un’ infanzia , di un tempo perduto e ora ritrovato, facendo rivivere un epoca che ha descritto con affreschi gradevoli e realistici di persone e cose che vale la pena far sapere,  fare conoscere intessendo una trama di fatti da offrire a chi verrà dopo. Lo scrittore si riferisce a San Cono e al basso calatino , tuttavia quanti episodi analoghi avvengono nei paesi che nessuno mai racconta, quante storie nascoste e dimenticate  esistono in una Sicilia ricca di umanità, asperità , durezze e colori. Pasquale Almirante mette in scena l’umanità più varia, dolce, violenta e beffarda che anche lui ha conosciuto e osservato, ha descritto persino i “cunti” degli anziani, ricchi di dettagli essenziali più delle storie in sé. E’ un libro che si legge con piacere, ardore e passione come un pasto ghiotto e gustoso, dal sapore dolce o salato ,che riempie il cuore e turba la mente con l’entrata in scena di personaggi strani, originali e bizzarri, personaggi inaccettabili e ingenui, cinici e brutali, molti con soprannomi fantasiosi come si usava nei paesini per caratterizzarne l’indole o l’aspetto fisico, questa varia umanità si mescola e  si confonde in un caleidoscopio di candore, di malizia tra il bene e il male in un atavico piccolo mondo antico.

Un libro di racconti che non si può sintetizzare deve essere assaporato e letto lentamente per capire quanto sia attraente e interessante, soltanto così si può comprendere come il collega giornalista di lungo corso, l’autore prolifico sia riuscito nell’intento di illuminare il passato recente consegnandoci ritratti umani accattivanti,  verosimili di uomini e donne dipinti con realismo a volte brutale che danno senso alla vita e accendono la luce nei paesi e nei borghi del mondo contadino. La Piazza Grande è il luogo dell’anima che attraversa la mente dell’autore ed il punto dove si concentra la conoscenza degli eventi della comunità. E’ un libro dedicato idealmente alla moglie Enza quando toccante all’inizio è il ricordo della compagna di un vita scomparsa da qualche anno in cui al rimpianto e al dolore per l’amata si aggiungono i sentimenti dei legami eterni che non svaniscono mai.

 

E dopo si passa in rassegna il contesto della vitalità dei vari  personaggi radicati in prevalenza tra i contadini della realtà  sanconese, si narrano fatti grotteschi, tragici, dolorosi e gioiosi che si alternano nei ventotto racconti di una dimensione esistenziale e sociale ormai scomparsa, velata dalla nostalgia , e oggi sostituita da una modernità che cancella e svilisce spesso la memoria che, invece. dobbiamo sempre difendere e custodire. La raccolta si snoda in modo elegante con una scrittura sobria, con uno stile efficace e chiaro,  che colpisce il lettore in modo convincente ed efficace. L’autore disvela e dipana tutti i sentimenti umani con candore, stupore e purezza, mettendoci in guardia dalle facili suggestioni di una modernità che ha mutato il mondo contadino. Da giornalista si deve essere lapidari e sintetici mentre da scrittore il respiro diventa più lungo approfondendo la propria sensibilità verso le cose e l’umanità. Ed è proprio quello che ha fatto Mimmo Almirante che riesce a mettere a frutto le sue naturali doti di fantasia e capacità descrittiva tenute sopite per tanti anni. Un libro da leggere per capire com’eravamo e come siamo.

 

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Rosario Sorace, nasce a Giarre il 13 maggio 1958;nel 1972, a 14 anni, inizia un intenso impegno politico e sociale. A soli 25 anni diventa segretario regionale dei giovani socialisti in Sicilia e dopo due anni, nel 1985, viene eletto al Consiglio Comunale di Giarre. Successivamente, viene eletto al Consiglio Provinciale di Catania dove svolge la carica di Assessore allo Sviluppo Economico. Nel 1991 viene eletto Segretario della Federazione Provinciale del PSI di Catania. Nel contempo consegue la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Catania in cui oggi svolge il servizio in qualità di funzionario di Biblioteca del Dipartimento di Scienze Chimiche. È giornalista pubblicista. Collabora dal 2018 con i giornali on line IENE SICULE, SIKELIAN, IL CORRIERE DI SICILIA e AVANTI LIVE. È un grande di lettore di prosa e scrittore di poesie.

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