Loading
Nuovo quotidiano d'opinione e cultura
Il tempo: la ricchezza per l’umanità
Nuovo quotidiano d’opinione e cultura

Il dramma delle carceri continua a mietere vittime

Quando arrivano l’estate ed il caldo la sofferenza o meglio, l’insofferenza delle persone aumenta a dismisura, si è sicuramente in una condizione psicofisica che viene posta sotto stress e che non consente sempre una lucidità totale durante il corso delle lunghe giornate assolate. C’è un però. Si è liberi, liberi di spostarsi come e quando si vuole, senza che nessuno debba condizionare i propri tempi o spazi, fatte salve le esigenze di carattere personale e lavorativo che portano sempre un cospicuo numero di impegni nella vita di ognuno. Ecco, immaginare invece chi non gode della propria libertà personale, perché sottoposto ad una misura di restrizione della stessa a causa di una responsabilità di carattere penale, dover subire non una pena giudiziaria ma una tortura vera e propria lede ogni principio di dignità umana ampiamente dispiegato nella nostra Costituzione. È notizia di qualche giorno fa che c’è stato il 58esimo suicidio in carcere di questo 2024; un 47enne detenuto nel carcere della Dozza a Bologna si è tolto la vita impiccandosi. Il commento amaro del segretario generale della UILPA De Fazio è stato che oramai “si deve parlare di camere mortuarie piuttosto che di carceri”. Lo stesso aggiunge che “più che trattarsi di istituti di rieducazione, si rivelano essere ogni giorno sempre più fabbriche di sofferenze, violenze, stupri e morte”, tutto il contrario di quello che dovrebbe rappresentare il carcere. Un’altra storia amara è di pochi giorni prima e riguarda un’altra impiccagione avvenuta nel carcere di Venezia. Anche in quell’occasione era intervenuto De Fazio, che sottolineava come nonostante ciò che accade quotidianamente il governo, ma sarebbe il caso di utilizzare il plurale visto che la questione si trascina oramai da tantissimi anni, non muove un dito rispetto al dramma che si consuma nel silenzio generale e che gli addetti della penitenziaria vivono ogni giorno negli istituti di pena e nelle varie case circondariali. Sarebbero necessari dei supporti quali quello di assistenza psichiatrica e psicologica per chi si trova in una condizione difficile che non fa vedere molte soluzioni e porta alla tragica scelta di togliersi la vita per alleviare una sofferenza indicibile ed invisibile agli occhi della società. La pena detentiva di per sé è afflittiva della persona, ma dovrebbe svolgere una funzione di riflessione in senso lato per il detenuto, che dovrebbe pertanto essere portato alla rieducazione per il futuro reinserimento alla fine della pena nella società civile. In Italia vi sono esempi di carceri virtuose che riescono ad essere ciò che si è appena descritto, ma sono veramente pochissime e si possono contare appena sulle dita di una mano. Il problema comunque al di là del reinserimento nella società resta in prima istanza quello del sovraffollamento che porta ad un ulteriore restrizione degli spazi vitali quando in una cella di appena pochi metri quadri si è costretti ad una convivenza forzata con troppe persone per uno spazio irrisorio. L’idea di togliere la libertà personale non deve mai coincidere con quella di tortura; ed invece quando si leggono sempre più i numeri che aumentano non si può fare a ameno di pensare che invece si tratti solo di tortura e non di pena detentiva. Un paese che si voglia definire civile deve prendere dei provvedimenti per invertire questa rotta, che invece appare sempre più andare verso una pericolosa china. Basta vedere i numeri. Nel 2023 sono stati 70 i detenuti che si sono tolti la vita in carcere, in questo 2024 siamo già a 58 e siamo solo a fine luglio. Questo significa che vi sono due morti la settimana per suicidio in carcere. La vittoria ovviamente sarebbe mantenere quel numero a zero, ma quanto meno abbassarlo sarebbe già un passo in avanti verso un futuro più giusto ed equilibrato per il già complesso mondo carcerario.

Alessandro Sorace classe 1988, nato a Catania. Giurista, giornalista pubblicista, appassionato di arte, storia ed amante della cultura, del gusto e del buon vivere. Collabora da gennaio 2022 col quotidiano online "Clessidra 2021".

You may also like

TOP