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I danni dell’utilizzo degli smartphone su giovani e giovanissimi

Gli smartphone sono diventati un accessorio quasi indispensabile nella vita quotidiana, hanno trasformato radicalmente il modo in cui interagiamo con il mondo. Tuttavia, l’uso diffuso e spesso incontrollato di questi dispositivi tra i giovani e i giovanissimi sta suscitando crescenti preoccupazioni. Innanzitutto è bene chiarire da subito che l’utilizzo intensivo degli smartphone che avviene oggi ha implicazioni significative sulla salute mentale e comportamentale dei giovani.

L’accesso costante a quello che un tempo era solo un telefono ed oggi è un vero e proprio computer che si ha sempre con sé, può portare a una forma accertata di dipendenza tecnologica. La continua ricerca di notifiche e interazioni sui social media stimola il rilascio di dopamina, creando un ciclo di gratificazione immediata che può sfociare in comportamenti compulsivi. Studi hanno dimostrato che questa dipendenza può contribuire a problemi di ansia, depressione e disturbi del sonno tra i giovani. Nonostante i social media siano stati progettati, almeno in una fase iniziale, per connettere le persone, questo tipo di piattaforme ha nella realtà ottenuto l’effetto inverso, cioè ha portato ad un isolamento sociale sempre più evidente. I giovani possono preferire le interazioni virtuali a quelle faccia a faccia, riducendo le competenze sociali necessarie per le relazioni interpersonali reali. Questo isolamento può avere effetti a lungo termine sulla loro capacità di formare legami significativi e di navigare nelle dinamiche sociali complesse. L’uso degli smartphone ha un impatto rilevante anche sull’apprendimento e sulla capacità di concentrazione dei giovani.

Gli smartphone, con la loro capacità di fornire intrattenimento costante, rappresentano una fonte continua di distrazione. Gli studenti che utilizzano frequentemente questi dispositivi durante le ore di studio o in classe tendono a mostrare una ridotta capacità di concentrazione e un calo del rendimento scolastico. Le notifiche e le interruzioni frequenti frammentano il tempo di studio, riducendo l’efficacia dell’apprendimento. L’abitudine a leggere contenuti brevi e frammentari sui dispositivi digitali può ridurre la capacità di lettura profonda e critica. Questo fenomeno, noto come “effetto Google”, porta i giovani a cercare informazioni in modo superficiale, senza approfondire i contenuti e sviluppare una comprensione completa e critica degli argomenti.

Oltre agli effetti psicologici e comportamentali, l’uso prolungato degli smartphone ha conseguenze fisiche che non possono essere trascurate. L’uso prolungato degli smartphone è associato a problemi posturali, come il “text neck” che in gergo indica il “collo da messaggio” e deriva dalla posizione chinata della testa per guardare lo schermo. Questo può causare dolore al collo, alle spalle e alla schiena, con possibili complicazioni sul medio e lungo termine.

L’esposizione prolungata agli schermi degli smartphone può causare affaticamento visivo digitale. I sintomi includono occhi secchi, irritati, mal di testa e difficoltà di messa a fuoco. L’uso eccessivo può anche influenzare negativamente il ciclo del sonno, poiché la luce blu emessa dagli schermi può interferire con la produzione di melatonina. L’uso diffuso degli smartphone ha anche implicazioni sociali e familiari.

L’uso eccessivo dei dispositivi può ridurre la qualità del tempo trascorso in famiglia. I momenti di interazione familiare vengono spesso interrotti dal loro utilizzo, oramai un riflesso condizionato che riguarda anche gli adulti, portando a una diminuzione della comunicazione e del legame affettivo tra i membri della stessa famiglia. Questo fenomeno, noto come “phubbing”, senza ombra di dubbio può danneggiare le relazioni familiari e l’armonia domestica.

Gli smartphone offrono accesso illimitato a contenuti online che possono influenzare i valori e i comportamenti dei giovani. L’esposizione a modelli di comportamento negativi o pericolosi sui social media, la glorificazione di stili di vita edonistici e la pressione per conformarsi agli standard irrealistici di bellezza possono avere effetti deleteri sulla formazione dell’identità e dell’autostima dei giovani. L’uso incontrollato degli smartphone tra i giovani può avere conseguenze di vasta portata per la società del futuro.

Se la tendenza attuale continua, potremmo assistere a una generazione con competenze interpersonali ridotte. La capacità di comunicare efficacemente, di risolvere conflitti e di lavorare in gruppo sono competenze fondamentali per il funzionamento della società. La dipendenza dagli smartphone può ostacolare lo sviluppo di queste competenze, con conseguenze negative per il mondo del lavoro e le dinamiche sociali.

Una dipendenza diffusa dalla tecnologia può rendere la società vulnerabile a interruzioni tecnologiche e attacchi informatici. La capacità di gestire situazioni di emergenza, di pensare criticamente e di prendere decisioni informate potrebbe essere compromessa, aumentando il rischio di manipolazione e controllo da parte di enti esterni o malintenzionati.

L’uso dei device da parte dei giovani e giovanissimi è un fenomeno che presenta numerosi aspetti critici. Sebbene questi dispositivi offrano indubbi vantaggi in termini di accesso all’informazione e comunicazione, il loro uso eccessivo e incontrollato può avere gravi ripercussioni sulla salute mentale, fisica e sociale delle nuove generazioni che, se non arginato potrebbe portare ad una deriva degenerativa. È essenziale promuovere un uso consapevole e responsabile degli smartphone, attraverso l’educazione, la regolamentazione e il supporto delle famiglie e delle istituzioni. In tal senso sono state anche avanzate proposte di legge che lo vorrebbero vietare agli under 12. Solo in questo modo sarà possibile mitigare i rischi associati all’abuso e garantire un futuro in cui la tecnologia possa essere un alleato, piuttosto che una minaccia, per il benessere e lo sviluppo della società.

Alessandro Sorace classe 1988, nato a Catania. Giurista, giornalista pubblicista, appassionato di arte, storia ed amante della cultura, del gusto e del buon vivere. Collabora da gennaio 2022 col quotidiano online "Clessidra 2021".

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