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Per salvare la democrazia bisogna opporsi al pensiero unico

Per realizzare una vera democrazia è urgente e necessario opporsi al pensiero unico.
Il sistema di potere che governa il mondo e i singoli Stati ha come obiettivo fondamentale la manipolazione delle coscienze.
I mass- media, al servizio permanente effettivo di chi comanda, attraverso il loro meccanismo di comunicazione mirano a condizionare l’inconscio dei cittadini addormentando le coscienze, così da determinare in senso univoco i comportamenti collettivi.
La politica avverte l’esigenza di ridurre la molteplicità del pensiero all’unità del consenso massificato, analogamente al mondo della produzione economica che ha lo scopo di condizionare la domanda del mercato per orientarla verso ciò che viene offerto.
Al momento dell’acquisto, infatti, di solito il consumatore agisce obbedendo ad impulsi emotivi, inconsciamente stimolato da immagini e simboli che nel subcosciente sono associati al prodotto.
Analogo meccanismo avviene in politica.
Per controllare il consenso occorre manipolare gli istinti e le emozioni impedendo di ragionare.
Per convincere i propri elettori molti esponenti di partito fanno leva sui loro sentimenti e non ricorrono ad argomenti logici.
La commozione irrazionale di massa e la paura del nemico sono lo strumento privilegiato per il consenso elettorale.
Pier Paolo Pasolini verificò “la scomparsa delle lucciole”, credo si possa affermare che oggi è scomparso il ragionamento critico, e con esso sono scomparsi i giornalisti e gli intellettuali.
Quasi tutti a libro paga del potere di turno.
Poveretti, come li compatisco: hanno una famiglia da mantenere!

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Laureato in Giurisprudenza nell’ Università di Catania. Avvocato penalista di lunga e consolidata esperienza, patrocinante presso la Suprema Corte di Cassazione e Giurisdizioni Superiori. In particolare modo svolge attività di assistenza e consulenza legale, nonché attività di rappresentanza e difesa in sede contenziosa e stragiudiziale, principalmente nel settore del diritto penale e prevalentemente nelle seguenti materie: Reati contro l’ordine pubblico; Reati contro la Pubblica Amministrazione; Reati contro la persona; Responsabilità medica; Diritto penale del lavoro; Reati contro il patrimonio. E’ stato uno dei fondatori del Movimento La Rete e poi deputato regionale dello stesso gruppo politico all’Assemblea Regionale Siciliana per due legislature. E’ un animatore e un attivista dell’impegno antimafia a Catania in Sicilia e si è distinto nell’attività professionale difendendo molti collaboratori di giustizia che hanno reciso i legami con Cosa Nostra.

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