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Intervista ad Anna Castiglione “La storia non ci ha insegnato nulla, ancora tante guerre minano la pace e la libertà”

Una delle figure di primo piano della nostra cultura locale del nostro territorio è senza dubbio la prof.ssa Anna Castiglione che in questi giorni ha compiuto 90 anni. Laureata in Lettere Classiche è stata una docente di lungo corso nel Liceo Scientifico, nel Liceo Classico e nell’ Istituto Magistrale. Non si è mai fermata nel nutrire la sua conoscenza e il suo sapere umanistico; ancora oggi è una lettrice onnivora che continua a informarsi sull’attualità culturale e sulle vicende del mondo. Bisogna sottolineare che il suo impegno non si è fermato nell’ambito scolastico, bensì ha operato con grande intensità nell’associazionismo locale rivestendo ruoli di guida nella Società Giarrese di Storia Patria e Cultura, nel Lions Club Giarre Riposto, nella Fidapa Giarre Riposto. E’ stata insignita della Cittadinanza Onoraria di Giarre per i suoi numerosi meriti culturali. E’ una persona raffinata, garbata, lucida con uno spirito d’altri tempi a cui ho posto qualche domanda sulla sua lunga esperienza di vita.

 La prima domanda che desideravo farti sembra banale ma è essenziale. Cos’è la cultura per te ?

La cultura è un patrimonio che si acquista, si acquisisce nel tempo e include anche la personalità della vita vissuta, si ottiene grazie alla letture e ai libri, ma anche viaggiando vedendo i luoghi, per esempio della seconda guerra mondiale. In tal modo credo di aver completato la mia cultura che si limitava ai libri, vedendo dove si sono svolte le principali vicende del secondo conflitto mondiale. E ,quindi, la storia per me è qualcosa di fondamentale che mi appassiona profondamente e intensamente.

Sei stata docente di lettere ma hai insegnato anche storia

Ho insegnato storia al Corso Integrativo dell’Istituto magistrale, che oggi non c’è più. E talvolta qualcuna di queste maestre del 5º anno mi ha riferito che poi si è  iscritta all’Università in Storia e Filosofia anche per il fatto che io le avevo fatto amare la storia. Ho risposto che  amavo la storia e ho soltanto trasmesso questo amore a loro.

Anch’io amo la storia e qualche anno fa  si è parlato del fatto che questa materia doveva essere abolita dall’insegnamento. Una cosa assurda che è stata superata naturalmente. Secondo te la storia è  “magistra_vitae” , la memoria del passato ci aiuta a vivere meglio ?

Purtroppo la storia non ha insegnato all’uomo niente e in questo senso non è maestra di vita …

Allora capovolgi questo concetto ?

Sì decisamente. Le vicende del passato avrebbero dovuto insegnarci tante cose ed evitare certi atteggiamenti. La storia umana invece è una storia di guerre, soprattutto guerre, in Europa.  Ci sono stati  alcuni decenni in cui sono cessati i conflitti, più o meno, con qualche eccezione.

Non ha insegnato agli uomini niente perché altrimenti non ci sarebbero state le guerre in cui si sono riproposte  situazioni analoghe.

Cambiano i personaggi ma le situazioni si ripetono, quindi, che cosa ci ha insegnato la storia? Almeno avremmo imparato a non fare altre guerre. Secondo me i protagonisti sulla scena mondiale che ci sono ora sono estremamente pericolosi e hanno la sindrome del potere assoluto…

Dell’onnipotenza…

Si, della conquista, come nel caso di quello che voleva la Groenlandia…

La voleva donata…

Proprio così, però la ministra danese ha detto con chiarezza che appartiene alla Danimarca. Non ho mai creduto alla frase citata prima (“maestra di vita” ndr) anche se tramandata nei secoli perché ancora oggi gli uomini si sbranano gli uno con gli altri. Ancora tante guerre minano la pace e la libertà.

Sei stata insegnante ed educatrice. Oggi viviamo in una dimensione dei social e viviamo in dimensione dei social in cui si parla dei nostri giovani come “eremiti sociali”. Secondo te è possibile invertire questa tendenza?

No, non è possibile perché ormai sono talmente schiavi dei loro mezzi tecnici e li sanno maneggiare certamente meglio della mia generazione. E’ impossibile invertire questa tendenza. Questo uso smodato è anche causa della violenza di oggi, dovuta al fatto che le immagini vengono riproposte. Ora vi sono giovani di 17 anni che uccidono con il coltello come ai tempi della cavalleria rusticana ed è quello che è successo nel caso dei due ultimi femminicidi. C’è una crescita spaventosa di violenza negli ultimi anni tra i giovanissimi . Poi si girano e filmano queste violenze; siamo al parossismo senza nessuna pietas.

Sono passate tante generazioni nel tuo ruolo di insegnante ed educatrice, naturalmente la scuola serve a dare un metodo a dare un metodo a indirizzare ragazzi, al di là della scuola come si  fa, a promuovere la cultura nel territorio?

Una volta i pilastri dell’educazione del giovane erano due famiglia e scuola. Ora la famiglia non insegna niente, purtroppo. Anzi mi dicono giovani colleghi che se si mette un voto non gradito,  che secondo i genitori è inferiore al valore del figlio vanno a protestare violentemente. La scuola non è più quella di una volta. Ricordo per esempio un grande professore, Santo Calì, che spiegava e si faceva amare nelle sue lezioni per il suo carisma e la sua profonda cultura. Se c’era qualcuno che si muoveva, parlava o disturbava lo invitava ad uscire fuori. Lui poi  continuava impassibile la sua lezione.  Negli anni settanta poi cambiò metodo di insegnamento e i contenuti didattici.

 L’ultima domanda ti volevo fare qual è stato il momento più bello della tua vita con una donna e come intellettuale?  

Come donna naturalmente mettere al mondo dei figli, certo. E poi vederli crescere, vederli studiare senza che mi interessassi continuamente a loro. Erano tempi diversi, si doveva pensare a tutte le cose da fare nella vita domestica e quotidiana. Da questo punto di vista ho qualche rimorso di non averli molto seguiti com’era giusto, però si pensava sempre a  mandare  avanti una famiglia con tutte le piccole problematiche.

Invece da un punto di vista intellettuale sono stata tanto contenta quando, per esempio, mi riusciva una ricerca e quando riuscivo a dire su un personaggio qualcosa di nuovo e di diverso. Per fare un esempio, penso alla relazione che ho fatto su Anne Frank relativa a chi aveva tradito la famiglia della giovane adolescente ebrea.

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Rosario Sorace, nasce a Giarre il 13 maggio 1958;nel 1972, a 14 anni, inizia un intenso impegno politico e sociale. A soli 25 anni diventa segretario regionale dei giovani socialisti in Sicilia e dopo due anni, nel 1985, viene eletto al Consiglio Comunale di Giarre. Successivamente, viene eletto al Consiglio Provinciale di Catania dove svolge la carica di Assessore allo Sviluppo Economico. Nel 1991 viene eletto Segretario della Federazione Provinciale del PSI di Catania. Nel contempo consegue la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Catania in cui oggi svolge il servizio in qualità di funzionario di Biblioteca del Dipartimento di Scienze Chimiche. È giornalista pubblicista. Collabora dal 2018 con i giornali on line IENE SICULE, SIKELIAN, IL CORRIERE DI SICILIA e AVANTI LIVE. È un grande di lettore di prosa e scrittore di poesie.

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