Intervista a Ornella Giusto” La sensibilità è la forza di un’artista”

Ornella Giusto, attrice, poeta, nasce a Catania di adozione romana, dove si dedica anche a qualche regia teatrale di sue produzioni. L’artista vanta una solida e lunga formazione e ha frequentato il Conservatorio Teatrale Cinematografico “ex Scaletta” di Roma diretto da Giovan Battista Diotajuti e dal Maestro Tonino Pierfederici, Giovanni Caliendo, Luca Negroni, Giuseppe Argirò e Fiorella D’angelo mentre per il Metodo Mimico Orazio Costa.
Ha proseguito gli studi di teatro con l’attore Silvio Spaccesi e l’incontro con Arnoldo Foà è stato assai importante per perfezionare la sua crescita professionale. Ha avuto questi maestri che l’hanno indirizzata valorizzando la sua vocazione di attrice e convogliandola verso generi che sono stati poi seguiti con dedizione dalla Giusto. Assai significativi e rilevanti sono stati i Seminari che ha svolto con la casting director Hollywoodiana April Webster e con l’attrice regista argentina Beatrice Bracco (impostazione Stanislavskiana del maestro Raoul Serrano e Lee Strasberg).

L’attrice Ornella Giusto
Inizia il suo debutto nel cinema con un Cameo per il film “Malena” di Giuseppe Tornatore e comincia ad interpretare ruoli nei film di Paolo Virzi “My name is Tanino”, di Emidio Greco nel “Consiglio d’Egitto”, di Dominick Tambasco in “Nati stanchi”, di Mel Gibson in “The passion-La passione di Cristo” e “ Il dolce e l’Amaro” per la regia di Andrea Porporati, protagonista a fianco a Luigi Lo Cascio, film che la portò in passerella alla 64 esima Edizione del Festival del Cinema di Venezia nel 2007. ”. Nota anche agli spettatori del daily “Il Paradiso delle signore” per aver interpretato Rosalia, amica di Agnese.
Ornella non è un’attrice che si lascia sedurre dalle mode e sceglie di recitare copioni che le si addicono e le sono congeniali mantenendo un’integrità e una coerenza che la indirizza a cimentarsi verso produzioni di qualità culturale.
L’abbiamo incontrata intavolando con lei un’ interessante e stimolante conversazione.
Quando nasce Ornella attrice ?
Non so rispondere a questa domanda ( l’attrice sorride n.d.r ).
Lei è stata anche poetessa. In che modo questa essenza ha forgiato la sua indole?
Preferirei Poeta . Quando ero ragazzina vedevo mio nonno avvocato e critico d’arte ( è stato presidente dell’ Eliodoro di Catania ) scrivere poesie bellissime mi ha fatto amare la poesia e così poi nel tempo ho scritto un libro di poesie “Il rumore dell’anima” dedicato ai miei silenzi, la mia prima poesia l’ho dedicata a mia madre, figura importante nella mia adolescenza, momento delicato e di crescita.
Chi recita è intriso di sensibilità, quanto è proficua e quanto è dannosa questa natura?
È dannosa nel momento in cui non sai gestirti e non hai carattere personalità determinazione , la sensibilità per un attore, per un’ artista è la sua forza altrimenti non puoi fare questo mestiere al meglio .
Essere sensibili è importante perché vai oltre ma bisogna imparare a gestire le emozioni, la sensibilità è un grande dono .
Preferisce ruoli nel teatro o nel cinema ?
Preferisco lavorare
Qual è il lavoro che l’ha soddisfatta maggiormente?
Tutti . Quando lavoro cerco di dare il meglio di me e lasciare i registi soddisfatti. Spero ci siano presto altri lavori per continuare a sentirmi soddisfatta
Qual è il regista con cui si è trovato meglio ?
Ho avuto la fortuna di lavorare sempre con bravi e grandi registi come Giuseppe Tornatore , Paolo Virzi,Mel Gibson,Claudio Bonivento,Andrea Porporati e tanti altri ancora.
Il cinema e il teatro hanno sofferto il periodo della pandemia.
Il cinema e il teatro hanno sempre sofferto . Non ci aggrappiamo alla pandemia, la pandemia ha sicuramente contribuito.
Quante ore al giorno studia recitazione?
Il tempo giusto che mette nelle condizioni di raggiungere quella serenità per poi dare il meglio di me,e, comunque non studio recitazione ,non amo recitare, amo fare.
Chi sono le sue muse ispiratrici?
La mia musa ispiratrice è la mia vita, la natura ,tutto ciò che è intorno a me, il mio vivere.
Un monologo su Garcia Lorca mostra una precisa scelta di campo.

L’attrice nel monologo su Federico Garcia Lorca
Sono stata conquistata da García Lorca tanti anni fa. È come se, nonostante un secolo di separazione tra noi, sentissi un legame profondo con quella sua sensibilità. L’idea di farne uno spettacolo mi accarezzava da tempo, ma ha preso sempre più forma quando ho cominciato a studiare il flamenco. Ho quindi deciso di scrivere, produrre, dirigere e interpretare lo spettacolo per celebrare questo poeta eccelso. Il tema centrale è appunto quello, sempre attualissimo, della libertà, intesa come la possibilità dell’uomo di agire senza costrizioni o impedimenti esterni. Si tratta di un monologo in cui sono sola su palco anche se ci sono anche le voci registrate di Giampaolo Caprino e Rosario Galli tra poesie, passi di flamenco e canzoni. Si racconta la vita del poeta, come se fosse lui stesso a porgerla al pubblico attraverso la donna che lo ha conosciuto.
